Smaltita la sbornia della fantastica due giorni di Rimini, in cui Forlì si è imposta nelle Final Four di Coppa Italia di serie B, a proposito vincere in riviera rilascia sempre sensazioni particolari, e dopo essersi rituffata nel campionato con un “allenamento” in quel di Trecate, arrivano i Crabs che vantano, dopo Piacenza, la striscia positiva aperta più lunga e che risultano essere particolarmente in forma.
Si è detto mille e più volte della tristezza di questa categoria e siccome il basket vive moltissimo del calore e delle emozioni che si librano dagli spalti, domenica avremo una miriade di buoni motivi per premiare il nostro amato PalaFiera. A tal proposito mi piace ricordare che il record d’incasso della struttura di via Punta di Ferro fu fatto registrare da un Forlì – Rimini (gara 3 se non erro) dell’ormai storico e mitico anno 1995.
Tra gli acerrimi rivali ci sarà una "medaglia" con la sua faccia romantica e passionale rappresentata da Capitan Federico Tassinari, uno di quegli uomini che vorrei sempre nella mia squadra. Un professionista esemplare, uno di quelli che lo andrei a prendere a piedi e lo caricherei in spalla se solo fossi 50 cm e 30 kg in più. L'unico riminese rimasto nel cuore dei tifosi biancorossi. E ci sarà il suo rovescio che ha il volto di Charlie Foiera pronto a vivere la sua sfida nella sfida e che a Forlì ha lasciato un pessimo ricordo.
Dici Rimini e pensi subito a quanto sia emotivamente bello un derby, non siamo certo ai livelli di un ventennio che fu, ma ognuna di queste partite ha sempre il suo perché. Contro Cento, l’ho detto, ho riassaporato il gusto della partita nella partita, perché sentire una tifoseria avversaria così carica e rumorosa non mi capitava dalle “Guerre Puniche” e contro i cugini riminesi mi auspico di fare il bis, e se fosse possibile rivedere al palazzetto tante di quelle facce che negli anni ’80 e ’90 facevano della partita della domenica una sorta di loro ragione di vita.
I nostri ragazzi meritano oltre che un grosso encomio, un grandissimo sostegno perché quando meno te l’aspettavi hanno sfoderato dal fatidico cilindro gli occhi della tigre che hanno permesso loro di sopperire alle carenze fisiche e alle defezioni del momento e centrare la conquista di un trofeo, che non avrà valenze particolari, ma che resterà comunque negli almanacchi e segna un importante momento della fase di crescita di questa società.
Mi piace risottolinearlo: l’Unieuro Forlì è partita da zero, in un mescolarsi di entusiasmo e scetticismo che sin da subito hanno diviso le opinioni dei tifosi, ma quanto fatto fino ad oggi è da ritenersi indubbiamente positivo. Poi esistono i bar, i social, gli stessi gradoni del PalaFiera dove ognuno può liberamente esprimere il proprio pensiero, ma ad oggi chiedere di più a questa società era veramente impossibile.
Mentre scrivo, e lo faccio da una terra lontana (Napoli), ci sono realtà come quella nella quale mi trovo che non se la passano benissimo, noi al di là della categoria abbiamo un progetto, ci sono persone e sponsor di una certa credibilità. Tornare a riempire il palazzetto è un nostro dovere e chiudo citando Platone che sosteneva che per chi intraprende cose belle, e noi lo abbiamo fatto seguendo questo progetto, è bello soffrire, e noi stiamo soffrendo, qualsiasi cosa gli tocchi. L’auspicio, ovvio, è quello che a noi tocchi la serie A.
Intanto domenica arriva Rimini e abbiamo una montagna di buoni motivi per andare al Palazzetto, c’è una partita nella partita che Forlì non può perdere per nessuna ragione al mondo. Schiaritevi la gola, scaldate le mani, quello che sentite è il profumo del derby..
Il commento
Smaltita la sbornia della fantastica due giorni di Rimini, in cui Forlì si è imposta nelle Final Four di Coppa Italia di serie B, a proposito vincere in riviera rilascia sempre sensazioni particolari, e dopo essersi rituffata nel campionato con un “allenamento” in quel di Trecate, arrivano i Crabs che vantano, dopo Piacenza, la striscia positiva aperta più lunga e che risultano essere particolarmente in forma.
Si è detto mille e più volte della tristezza di questa categoria e siccome il basket vive moltissimo del calore e delle emozioni che si librano dagli spalti, domenica avremo una miriade di buoni motivi per premiare il nostro amato PalaFiera. A tal proposito mi piace ricordare che il record d’incasso della struttura di via Punta di Ferro fu fatto registrare da un Forlì – Rimini (gara 3 se non erro) dell’ormai storico e mitico anno 1995.
Tra gli acerrimi rivali ci sarà una "medaglia" con la sua faccia romantica e passionale rappresentata da Capitan Federico Tassinari, uno di quegli uomini che vorrei sempre nella mia squadra. Un professionista esemplare, uno di quelli che lo andrei a prendere a piedi e lo caricherei in spalla se solo fossi 50 cm e 30 kg in più. L'unico riminese rimasto nel cuore dei tifosi biancorossi. E ci sarà il suo rovescio che ha il volto di Charlie Foiera pronto a vivere la sua sfida nella sfida e che a Forlì ha lasciato un pessimo ricordo.
Dici Rimini e pensi subito a quanto sia emotivamente bello un derby, non siamo certo ai livelli di un ventennio che fu, ma ognuna di queste partite ha sempre il suo perché. Contro Cento, l’ho detto, ho riassaporato il gusto della partita nella partita, perché sentire una tifoseria avversaria così carica e rumorosa non mi capitava dalle “Guerre Puniche” e contro i cugini riminesi mi auspico di fare il bis, e se fosse possibile rivedere al palazzetto tante di quelle facce che negli anni ’80 e ’90 facevano della partita della domenica una sorta di loro ragione di vita.
I nostri ragazzi meritano oltre che un grosso encomio, un grandissimo sostegno perché quando meno te l’aspettavi hanno sfoderato dal fatidico cilindro gli occhi della tigre che hanno permesso loro di sopperire alle carenze fisiche e alle defezioni del momento e centrare la conquista di un trofeo, che non avrà valenze particolari, ma che resterà comunque negli almanacchi e segna un importante momento della fase di crescita di questa società.
Mi piace risottolinearlo: l’Unieuro Forlì è partita da zero, in un mescolarsi di entusiasmo e scetticismo che sin da subito hanno diviso le opinioni dei tifosi, ma quanto fatto fino ad oggi è da ritenersi indubbiamente positivo. Poi esistono i bar, i social, gli stessi gradoni del PalaFiera dove ognuno può liberamente esprimere il proprio pensiero, ma ad oggi chiedere di più a questa società era veramente impossibile.
Mentre scrivo, e lo faccio da una terra lontana (Napoli), ci sono realtà come quella nella quale mi trovo che non se la passano benissimo, noi al di là della categoria abbiamo un progetto, ci sono persone e sponsor di una certa credibilità. Tornare a riempire il palazzetto è un nostro dovere e chiudo citando Platone che sosteneva che per chi intraprende cose belle, e noi lo abbiamo fatto seguendo questo progetto, è bello soffrire, e noi stiamo soffrendo, qualsiasi cosa gli tocchi. L’auspicio, ovvio, è quello che a noi tocchi la serie A.
Intanto domenica arriva Rimini e abbiamo una montagna di buoni motivi per andare al Palazzetto, c’è una partita nella partita che Forlì non può perdere per nessuna ragione al mondo. Schiaritevi la gola, scaldate le mani, quello che sentite è il profumo del derby..
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Mercoledì 16 marzo 2016 15:45