Una vergogna. Inenarrabile. Nel momento in cui pensavamo di averle viste davvero tutte, ci arriva una notizia che è un colpo allo stomaco. A cui stentiamo a credere. Tanto che per giorni cerchiamo di capire se la verità sia quella che abbiamo sentito. No, è ben peggiore. E siamo convinti di non essere ancora arrivati al fondo. Che è nero e profondissimo. Perchè si è arrivati al punto di toccare gli indifesi, ovvero i ragazzi e la loro passione.
I fatti. Nudi e crudi. Una società forlivese, di cui potremo svelare il nome solo al termine delle indagini degli inquirenti, ha approntato durante la stagione 2011/12, ma probabilmente anche per quelle precedenti e successive, un sistema di finti rimborsi spese farlocchi in "favore" di una parte dei propri ragazzi delle giovanili. Tutti minorenni e inconsapevoli. Dalle casse societarie uscivano cifre intorno ai 2-3mila euro a nome dei ragazzi. False le "pezze" giustificative e false le firme dei ragazzi. Veri, verissimi i soldi, che qualche mister X ha provveduto a distrarre per altri scopi.
Le famiglie dei ragazzi sono venute a sapere della lorda manovra nella maniera più traumatica: tramite una telefonata della Guardia di Finanza. Che, come prassi, chiedeva conto di questi soldi incassati ma mai dichiarati. Ovviamente le famiglie sono cascate dalle nuvole e adesso, come lo stato italiano richiede, dovranno essere loro a dimostrare di essere state truffate, altrimenti il paradossale rischio è di passare come evasori fiscali.
Sappiamo, per racconti diretti, di famiglie che non navigano certo nell'oro, costrette a mettere in campo avvocati. Che, speriamo vivamente, siano in grado di "girare la frittata" e far pagare i responsabili di questa totale porcata. Da quel poco che trapela, inoltre, pare che la Guardia di Finanza non abbia ancora chiuso il percorso. Perchè il pozzo è profondo. E spaventosamente maleodorante.