Ci sono nomi che tornano. Nei giorni scorsi vi abbiamo raccontato del Dott. La Mura, procuratore della Safla, società di cui un ex dirigente è stato toccato dalle indagini, ma anche “certificatore” del valore della Chirisi-Boccio. La Mura ci ha dato la sua versione dei fatti che, leggendo l’intervista, risulta credibile, fino a prova contraria.
Tra gli altri, c'è un altro nome che torna. Partiamo da lontano, questa volta. Il “nostro” broker svizzero ci ha detto che questa storia: “è iniziata in Svizzera e finirà in Svizzera”. Proviamo a seguire questa indicazione. Il primo rapporto (che ci risulta) fra la FulgorLibertas e la Svizzera si palesa con la Oliclass. La Oliclass SA risultava negli elenchi dei creditori per 30mila euro, e dovrebbe essere la stessa Oliclass SA che viene toccata nello scandalo Minucci con riferimento Siena Basket. A fine Maggio 2014, il pm di Siena Antonino Nastasi ha richiesto una rogatoria internazionale con la Svizzera per “verificare alcuni conti esteri riconducibili alla famiglia Minucci e i rapporti con la società Oliclass”. Pare che a Siena venissero usate le trasferte a Varese, Cantù e Milano per far affluire contanti nel vicino Canton Ticino; risulterebbero molti biglietti d'aereo con deviazioni verso la Svizzera in occasione delle partite in trasferta di Euroleague.
Enrico Pasini sul Corriere Romagna
Fra gli amministratori che si sono succeduti alla guida della Oliclass SA, dal dicembre 2011 al luglio 2012, c’è Luigi Barattolo. Cosa c’entra col mondo del basket? Già indagato ed assolto nel 2010 per una maxi evasione fiscale su 112 milioni di euro, nel 2013 Barattolo si presenta in procura per autodenunciarsi per il reato di appropriazione indebita quando è al vertice della società di pallacanestro SAV Vacallo Basket. Barattolo racconta di come i soldi immessi nelle casse della SAV, per far quadrare i conti, furono 700.000 franchi, con manovre ripetute sino alla metà del 2012. I soldi erano di un cliente dello stesso fiduciario Barattolo. La società raggirata si era accorta delle malversazioni dalla fine dell'estate precedente. Nonostante i tentativi di trovare un accordo, e una somma pari a 230.000 franchi risarcita, si arriva all’autodenuncia. L’indagine si è protratta per due anni ed ha ripreso vigore nel gennaio 2015, mese in cui Barattolo è tornato in Procura a Lugano, per essere nuovamente ascoltato. Non ci è noto il finale della vicenda, ma non è centrale nella storia forlivese.
Perché quello che fotografiamo è altro. L’avvocato che assiste Luigi Barattolo nella vicenda Varallo Basket, è il Dott. Daniele Meier. Un nome che ritorna. Quando? Nella famosa intervista, Giannelli ci disse: “Andai in Svizzera solo per verificare che i soldi realmente ci fossero, ma l’avvocato Meier non mi fece vedere nulla. Era comunque uno di cui fidarsi. Le carte presentate da Boccio, e redatte da pubblici ufficiali, erano sufficienti affinché tutti i soci potessero dormire sonni tranquilli”. E’ lo stesso Meier. Ovvero l’avvocato di uno dei vecchi amministratori della Oliclass, è lo stesso avvocato a cui, tempo dopo, si è appoggiato Boccio per portare avanti l’affare FulgorLibertas. Chiediamo spiegazioni, partendo dall’inizio.
Avvocato Meier, perchè lei non ha fatto “vedere i soldi” a Giannelli?
Mi sfugge il senso dell’affermazione di Giannelli. Sono un avvocato ed un notaio, non certo una banca. E non sono certo io che devo mostrare la situazione finanziaria di un soggetto.
Ma allora perché ci fu quell’incontro nel suo ufficio?
Poco tempo prima, Boccio si presentò nel mio ufficio, dicendo che voleva far causa a banche ed assicurazioni per avere un risarcimento milionario. E di questo parlai con Giannelli durante il nostro incontro. Non certo della liquidità immediata di Boccio.
E questa causa come è andata a finire?
Non è nemmeno cominciata. Ho chiesto a Boccio un fondo spese per portare avanti la causa. Non ho ricevuto nulla. E lì, ovviamente, tutto si è fermato.
Quindi i soldi che Boccio sostiene di dover avere al termine della causa...
Beh, prima bisogna imbastire la causa. E dal mio ufficio non è partito nulla. Forse si è appoggiato ad altri legali.
Giannelli dice: “Le carte presentate da Boccio, e redatte da pubblici ufficiali, erano sufficienti affinché tutti i soci potessero dormire sonni tranquilli”.
Non so a che carte faccia riferimento. Sicuramente non a documenti che sono usciti da questo ufficio.
Su qualche documento però c’è il suo timbro e firma.
Sono avvocato e notaio. E certifico atti. Ma, ripeto, non c'è nulla che certifichi la liquidità immediata di Boccio. Non è il mio lavoro.
C’è un’altra particolarità in questa storia. Lei assiste Luigi Barattolo che è stato amministratore della Oliclass. Ovvero una società con cui la FulgorLibertas ha avuto rapporti prima di Boccio. Di cui poi lei è diventato consulente.
E’ la prima volta che sento nominare questa Oliclass. Io assisto il signor Barattolo in merito alla vicenda Varallo Basket. Che poi io sia stato un temporaneo consulente di Boccio, è assolutamente casuale.
Me lei sa se ci sono mai stati rapporti tra Barattolo e Boccio?
Non so. Prima della consulenza sulla sua causa, non avevo mai assistito Boccio. E quindi questo collegamento, per quanto mi riguarda, è assolutamente casuale.