Se parlano, peggiorano la loro situazione. Se tacciono, vuol dire che tentano d'imboscarsi: e quindi peggiorano la loro situazione. E allora, qual è la soluzione? Non c'è soluzione: qualunque linea decidano di tenere, l'ignominia sportiva che hanno posto in essere li travolgerà. Nel frattempo, lo spettacolo penoso che il basket forlivese mette in scena in questo orribile 2014/15 non si è fermato con la dipartita di Boccio e la Chirisi. Se possibile intensifica la sua vomitevole virulenza in queste settimane e in questi mesi. Ora che l'alito caldo di piazza e organi inquirenti minacciano di mettere - finalmente - con le spalle al muro i tanti, troppi attori incapaci di questo horror-movie di serie B, lo scaricabarile (di chi si imbosca sperando di farsi dimenticare, così come di chi straparla), il "tutto contro tutti", assumono ritmi incessanti.
Si riesce perfino nella notevole - credete, notevole - impresa di generare un ulteriore sussulto di indignazione anche in chi (colui che state leggendo), come forse qualcuno di voi avrà notato, ormai da mesi alberga nella spelonca della depressione, preferendola di gran lunga alla noiosa costruzione del pubblico patibolo. Che a sparare sulla Croce (bianco)rossa ormai non c'è nemmeno gusto. Certo però che quando è troppo è troppo. Perchè non si fermano. Al contrario, dilagano. Nelle ore scorse Giannelli e Benzoni ci hanno riconvocato per proporci nuovi dettagli della loro verità. Poi, presumibilmente, toccherà a Ballardini e Genesi, punti nel vivo nell'ultimo episodio puntata di questa stucchevole serie-tv. O magari all'anonimo dirigente, il quale però la prossima volta potrà rilasciare dichiarazioni solo fornendo le generalità. E il gioco al massacro proseguirà: senza - statene certi - che un solo soggetto dei tanti che han fatto carne di porco della pallacanestro forlivese abbia le palle o la dignità di esclamare: "Sì, in effetti un pò è pure colpa mia". Lo assolveremmo con formula piena seduta stante, se non altro per il coraggio.
Per il resto, di questa storia non convince niente. Dal finto (?) tonto Boccio, che nel Canton Ticino tratteggiano come un fine stratega, alla moglie (o forse no) rumena con un passato sul cubo. Dai nomi illustri scesi in campo (a titolo gratuito? A questo punto non ci giureremmo) per dare credibilità all'incredibile fino a coloro che non c'erano, e se c'erano dormivano. Per un quadro più completo vi rimandiamo al nostro Cluedo, che in punta d'ironia spiega tutto meglio di mille editoriali. Per ora, capolinea all'ultimo step: quello in cui un GM e un DS, proprio come Fantozzi e Filini, si imbarcano sullo yatch del megadirettore per il solo gusto di far la figura dei fessi. Maddai: Giannelli che si fa chiamare GM "per riempire una casella nell'organigramma societario per la Lega Nazionale Pallacanestro" o che dinnanzi al momento più importante della sua vita di dirigente sportivo (la cessione della FulgorLibertas, che libererebbe lui e i suoi compari di un fardello mortale), a fronte di un pagamento da farsi perentoriamente (davanti a Sciumbata) fa spallucce e si accontenta di una promessa di pagamento a quattro mesi. Credono forse che una roba del genere sia bevibile? E Benzoni che fa il ds a quattro mani ("i nostri ruoli erano sovrapponibili"), è socio della società e, in quanto tale, vive ignorandone i conti? Se dicono sul serio, è inettitudine. Se cercano di raccontarla, è cattiva fede. Scegliete voi delle due quale è peggio. Anzi, scelgano "gli organismi preposti".