Guardia di Finanza al Palafiera. Con annesse ironie da parte dei presenti...
Cronache da bordocampo. Già, perchè al Palafiera non si giocava solo FulgorLibertas-Assigeco sul campo. C'era la partita parallela, quella sugli spalti, in cui c'era grande curiosità di capire come si sarebbe posto il pubblico forlivese. A valle di una settimana angosciante, cominciata con lo sciopero della squadra, la scomparsa degli stranieri, fino alla botta finale di sabato, col comunicato a firma "squadra e staff" che ha sancito di fatto un forte strappo tra i tesserati e la proprietà. Subito dopo la pubblicazione dello scritto (in modo a dir poco irrituale) sul sito societario della FL, il nostro forum e facebook, spesso termometri degli umori degli appassionati, sono "impazziti". In 24 ore ci si è divisi su tutto: andare al palazzo o non andare, entrare o non entrare, entrare dall'inizio, dall'intervallo, dal 10', tifare o non tifare. Tutti d'accordo su una sola cosa: far sentire la rabbia e il disappunto, che sono sentimenti pressochè comuni a tutti.
L'avvicinamento fisico al Palafiera ha fatto subitamente capire che era stato dispiegato un servizio d'ordine superiore al solito. Presente un contingente di finanzieri, tra qualche ilarità riferibile a Boccio e alle sue operazioni economico/finaziarie non propriamente "ortodosse". A livello d'affluenza, in via Punta di Ferro per la prima volta in stagione si è stati sotto le 2.000 presenze, a peggiorare i già non entusiasmanti 2.500/2.800 della gara con Biella. Evidentemente una quota consistente di baskettari ha reagito al circo degli ultimi giorni restandosene a casa. Chi è venuto alla fine è entrato regolarmente per l'inizio. Il pre-match dalle 17:30 in poi è parso del tutto simile a quello di una partita normale: un 'saluto' a Poletti all'ingresso della squadra ospite, applausi alla presentazione della squadra, sostegno ai giocatori sin dal principio del match. Anche perchè non v'era traccia nè della coppia Boccio/Chirisi, nè di Alberto Bucci (atteso da lunedi ad una serie di esami clinici importanti), tantomeno c'erano gli ex-soci, presenti spavaldi e numerosi nelle uscite interne precedenti, e che hanno forse subodorato che a 'sto giro non era aria.
Solo al primo time-out, e nei "break tecnici" a seguire, sono cominciati ad apparire alcuni striscioni [vedi fotoreport completo di Massimo Nazzaro], accompagnati dai cori "meritiamo di più" e "c'avete rotto il c...". Tutte le lenzuolate esibite hanno raccolto il plauso del resto del pubblico presente. La situazione si è fatta elettrica a metà del secondo quarto, quando dal tunnel fronte panchine sono inaspettatamente sbucati, entrambi elegantissimi, Massimiliano Boccio e Mirela Chirisi. Per loro una selva di fischi, insulti e gesti isolati ma nessun coro 'ad personam'. Anzi, la grande prova della squadra fa gioco ai due proprietari, ben presto trascurati dal pubblico che preferisce concentrarsi sull'eroica prova dei ragazzi in campo sostenendo i colori biancorossi con un tifo formidabile.
Alla sirena finale, esauriti festeggiamenti e giri di campo, gli Ultras si fiondano di sotto: vorrebbero incontrare Boccio per confrontarsi e chiarirsi con lui. Nulla da fare. Rapidamente intercettato da FB per Panorama Basket, Boccio svicola rapidamente, protetto dall'ingente servizio d'ordine. Alla fine tocca, e non è la prima volta, a Lino Frattin metterci la faccia al posto di Boccio. Il DT, quando le luci del palasport sono semispente, affronta in prossimità della panchina di Finelli un'ottantina di persone. Spende parole di ottimismo e annuncia un imminente viaggio in America per il tentativo di incasso dei celeberrimi titoli JP Morgan, incasso fallito nella zingarata di Boccio a Londra. Abbiamo ripreso parte del colloquio (vedi video sotto): come vedrete è stato un dialogo rimasto entro limiti di assoluta pacatezza e civiltà. Il dialogo come la domenica in generale. Perchè Forlì è una piazza che ha un livello di sopportazione altissimo. Se sia, la sua, ammirevole civiltà o inerme coglionaggine il dibattito è quantomai aperto.