Tutto molto bello. Se non che, ad un certo punto, un'ora dopo la sbornia, mi sono riavuto. Domandandomi: okay, ma perchè poi hanno fatto questa conferenza stampa? Cioè: che senso ha avuto? Non hanno detto nulla - davvero nulla - che di fatto non si sia scritto, letto e commentato in modo tambureggiante su giornali, siti e social networks nelle ultime settimane. Convocare una conferenza stampa per dire che "abbiamo quasi chiuso": per qualcuno di voi ha un senso? E Trapattoni? E il famoso "non dire gatto se non ce l'hai nel sacco"? Perchè, mi domando, "vendono la pelle dell'orso prima di averlo ammazzato"? E Giannelli, brillante agente assicurativo, andrebbe mai a Trieste dal MegaDirettoreTotale delle Generali chiedendo un appuntamento di quelli tosti - da cravatta e abito blu seduti sulla poltrona in pelle umana - per festeggiare il fatto che "è prossimo alla chiusura di un'importantissima polizza"? Magari ci vai dopo, con un bel sorriso ed una boccia di Franciacorta in mano: ma mai prima. Io, che per vivere, oltre ad arricchirmi come noto con banner milionari, faccio il commerciale, MAI AL MONDO andrei dal mio responsabile a trionfare per un contratto magari vicino ma non ancora formalizzato.
Naturalmente mi beccherò del gufo e del malfidente: pazienza, ci sono abituato. Ma non vedo a cosa possa essere servito questo incontro-stampa. Se non a far girare i coglioni alla "famiglia misteriosa", ammesso che esista (dai, consentiamole di esistere, vuoi che si siano inventati tutto?). La quale famiglia magari sta facendo le ultime riflessioni sul da farsi, quando vede i venditori uscirsene a reti unificate dando l'affare per fatto. Fatto un cazzo: io non ho firmato niente. E poi, dài, di questa "famiglia misteriosa" vogliamo un pò parlarne? Ok avvalersi di Max Boccio come mediatore che arriva con le fotocopie di sentenze favorevoli (excusatio non petita?). Ok individuare in Alberto Bucci il perfetto uomo-immagine (chi, se non lui, il frontman di Riviera SOLAre?). Ok credere che fare pallacanestro a Forlì possa essere un'esperienza sensoriale esorbitante (cosa oltretutto vera, anche se si è di Bologna: vedi Rovati). Ok essere focalizzati sull'aspetto sportivo e sognare un Palafiera ribollente in Serie A, mettendo in secondo piano il fatto che la piazza produce - se va bene - ricavi per 4/500mila euro, insufficienti - come ben sappiamo - ad alimentare anche una Gold da Cenerentola (e quindi, annualmente, si deve alimentare il giochino).
Quel che proprio non mi torna è come, questa famiglia, possa dare un'occhiata ai conti della FulgorLibertas, alla sua esorbitante esposizione debitoria diretta e indiretta (i 6 "sgraziè" con mutui e ipoteche sul groppone) e non avere nulla da eccepire su 1 milione e mezzo di euro accumulati in un lustro (collezionando in cambio retrocessioni, mica Coppe Italia)... accollandoseli entusiastiamente! (Giannelli: "Nulla osta"). No, questo proprio non quadra. A meno che la famiglia non faccia di cognome SantaClaus e anzichè dall'Emilia non provenga dalla Lapponia.
Mi piace Forlì come piazza di basket? Mi prendo un diritto di qualunque serie, anche Serie A al limite (se ne trovano a poche decine di migliaia di euro), presento un progetto decente, e con la fame attuale abbinata allo schifo recente che c'è a Forlì faccio 2.000 abbonamenti 'senza passare dal via'. No, questa famiglia bolognese tiene evidentemente moltissimo alle radici oratoriane, alla fusione del 2003, fors'anche al ricordo del cane FuFo, e decide pertanto di acquisire alla trascurabile cifra di 1 milione / 1 milione e mezzo di euro (debiti fatti da illustri sconosciuti, ricordatevelo), qualcosa che annualmente rimette e che in ogni caso si potrebbe avere a titolo quasi gratuito.
Sensazione, passibile di essere errata come lo è ogni sensazione: trattativa incagliata, Giannelli e Benzoni sanno che se da qui a 10 giorni la cosa non si sblocca tocca a loro rimettersi in moto e fare il mercato (e "senza illeri" - come ricordava a suo tempo Gino Natali - "non si lallera"). E allora mettono spalle al muro la famiglia misteriosa. Che, se si tira indietro, come forse - chissà - medita di fare, potrà essere accusata di essersi "sfilata quando tutto era deciso". Se così non sarà, come in un certo senso ci auguriamo, vorrà dire che i fuochi d'artificio potranno avere inizio. "In un certo senso ce lo auguriamo" perchè quando peggio proprio non può andare - la mettiamo pure in rima - sempre meglio una favola natalizia di un altro anno di mestizia.