Una provocazione? Una boutade? Proviamo ad andare oltre. E' un tentativo, non garantiamo nulla, solo di provarci con tutto il cuore. Perchè qui o si cambia o ci si intristisce vita natural durante. Del resto la provocazione l'avevamo già lanciata, all'indomani della seconda retrocessione della FulgorLibertas in tre anni, col nostro direttore Riccardo Girardi e col suo editoriale. Che grossomodo sintetizziamo così: ci sarebbe qualcuno disposto a prendersi senza debiti l'attuale Dna Silver (che poi, accettando un ripescaggio praticamente scontato, potrebbe diventare istantaneamente una Dna Gold) per rilanciare come si deve la pallacanestro a Forlì? E (soprattutto): chi ha tenuto le redini del club in questi anni, portandolo a tragiche retorcessioni e ad una - se possibile - ancor più tragica situazione finanziaria, sarebbe disposto a farsi da parte (insieme a tutti i suoi debiti) per consentire al basket forlivese perlomeno di provare a rialzarsi?
La provocazione qualche effetto l'ha sortito. Da via Zuelli è arrivata una telefonata. Non da Giannelli & Grazioso, non sia mai. Ma da qualcuno che orbita intorno ai due. Che ci sprona ad andare avanti. Forse per metterci di fronte alla plastica realtà di un vuoto pneumatico e di un'assenza di interesse. Forse. O forse perchè credono che se c'è una possibilità di gettare un sasso in uno stagnante stagno, quello non lo può lanciare nessuno degli screditati che fin qui han menato le danze.
E allora vediamo che succede. Quelli di via Zuelli assicurano che di fronte ad un progetto minimamente attendibile si farebbero da parte. Tenendo per sè le centinaia di migliaia di euro di debito. Noi, che di solito a quel che arriva da via Zuelli crediamo quanto alla Befana più la cicogna (al quadrato), a 'sto giro non sottilizziamo. Ci crediamo. O facciamo finta di crederci. E dichiariamo aperta l'asta. Che poi è un'asta senza prezzo. Non un vendesi. Piuttosto un offresi.
Ipotizziamo che la "Pallacanestro Forlì" (vogliamo chiamarla così?) si prenda a zero. Di fatto è una scatola contenente qualche squadretta giovanile, una manciata di tesserati di rara mediocrità e un diritto di terza serie. Non un euro di debito. Ma costi di gestione, quelli sì. Insormontabili, se non se ne ha un'idea. Gestibili, forse, se solo se ne avesse una.
Contattateci. Contrariamente alla nostra tradizione saremo muti e riservati come mai lo siamo stati. E vi porteremo a sedere con chi vi può dare le chiavi del basket forlivese. Quel qualcosa che fa ancora battere il cuore a migliaia di forlivesi.
pallacanestroforli@forlibasket.it
(se pensate di 'percularci', occhio: teniamo la guardia altissima)