Proviamoci. E lo facciamo usando un'immagine storica, quella che sancì il miracolo della Spring Madness. Da oggi fino alla fine dei playoff lasciamo da parte tutto. Incomprensioni, malumori, ripicche e vendette. E facciamo i tifosi del basket forlivese. Che è casa nostra da trent'anni. E facciamo il tifo per questi ragazzi, che c'entrano nulla col mondo che gli ruota attorno e che meritano, loro si, grandissimo rispetto, perchè loro, e solo loro, è con rispetto che hanno trattato la passione di questa città.
Proviamoci. Perchè se lo meritano i tifosi, quelli veri, quello che vanno a palazzo per "tifare per" e mai per "tifare contro". Quelli che quando vedono un canestro di Roderick non pensano a chi sfanculare un secondo dopo ma semplicemente a dar cinque al vicino di posto. Quelli che portano i figli a palazzo perchè sanno che questo sport, quando ti è entrato nel cuore, sarà un regalo meraviglioso per tutta la vita.
Proviamoci. Per i nostri lettori. Che ci stanno vicino anche quando non è facile. Che sanno quanto è difficile per noi non parlare dello sport che amiamo ma di economia, bilanci e supercazzole. Perchè sanno che noi e loro abbiamo una passione in comune. Perchè, semplicemente, ci hanno chiesto di sotterrare l'ascia di guerra almeno per qualche giorno. E noi, in vista di un'estate in cui non faremo sconti a nessuno e apriremo tutti gli armadi, non possiamo non ascoltarli.
Proviamoci. A chiamare tutti quelli che hanno comprato le magliette "l' urlo del palafiera", a quelli che si esaltavano per la bomba di Huff a Jesi, a quei duemila che sono venuti una sera a festeggiare una salvezza e che oggi, magari smagati e stufi di tante chiacchiere, vanno altrove. Venite a palazzo, tornate a tifare. Per qualche settimana. Forse solo per qualche giorno. E se non volete tifare per chi vi ha preso in giro, pensate solo che venite a tifare per la pallacanestro forlivese che, magari, un'ora e mezzo del vostro tempo la merita.
Si, forza, proviamoci.