Tre squadre, tre destini. Alla vigilia della difficile partita con Verona, Forlì sfoglia la margherita. Ecco chi sono le avversarie tra cui ci sarà la prescelta per la Fulgorlibertas
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Brescia ha un quintetto stellare, guidato dal Fernandez, di proprietà dell'Olimpia, su cui ci sono aspettative enormi in ottica futura, forse eccessive, ma fatto sta che un '90 che gioca con quell'autorità è da trovare. Al suo fianco Jenkins, un girone d'andata da Mvp, in calo nel ritorno, e Barlos (che gioca anche da 4 alternandosi a Giddens) ex nazionale greco, talento spaventoso ed uno che ha giocato nell'Aris e che quindi non si fa esattamente intimidire dai climi torridi.. Sottocanestro c'è da tremare: di fianco a Giddens, vero leader emotivo del gruppo e giocatore cardine (assente al ritorno al Palafiera) gioca il cesenate Brkic, migliore italiano da sempre in LegaDue, non esattamente a suo agio con i climi playoff, ma il peggior cliente che ci possa essere per una squadra che gioca con quattro piccoli come Forlì. Il problema nasce dalla panchina: corta, cortissima. A parte Loschi, una promessa di livello nazionale ai tempi delle giovanili Benetton, promessa non proprio mantenuta, ma che per la LegaDue rimane comunque un buon giocatore, il resto è ben poca cosa, che va dall'incompiuto perticone Cuccarolo, all'ancora non esploso Lombardi fino al trottolino amoroso Scanzi. Niente di che, insomma. Ed è lì il punto: può una squadra con cinque giocatori e mezzo (guidato da un coach non esattamente abitudinario di quartieri nobili) far strada in un playoff da una partita ogni due giorni? Dura. Chiaro è che, però, lo sforzo verrà pagato nel tempo. Perchè nel primo turno Brescia appare davvero come avversaria difficilissima. Soprattutto se fosse col fattore campo a favore.
JUNIOR CASALE MONFERRATO |
Squadra costruita per vincere che, quando sono venuti fuori i problemi ed i propositi di Cerutti, padre e padrone della vaporiera, si è letteralmente sgonfiata. Sulla carta è forte per davvero. Ha il miglior attaccante della categoria, quel Casper Ware che, essendo classe '90, avrà portoni aperti per una carriera di livello in Europa. Al suo fianco c'è il solidissimo Green, affiancato dall'esperienza di Ferrero che da una vita pascola nel cortile di Casale. Sotto c'è Martinoni, che a 16 anni veniva paragonato a Galanda e diciamo che non siamo a livello, ma comunque un buon giocatore, e Butckevicius, boscaiolo dai gomiti appuntiti, duro come una quercia, difensore di spessore ma con mani non esattamente da pianista (42% ai liberi, serve altro?). La panchina qui c'è, perchè dal pino si alza tal Malaventura. Ecco, chi ha voglia di rivedere il pesarese in clima playoff al palafiera? Chi scrive preferirebbe passare. Poi c'è l'ex Pierich, che si sta costruendo un finale di carriera da 4 tattico, e le due comparse Mondaldi e Antonelli. Se Casale è quella vista nell'ultimo mese, è sicuramente la migliore del lotto da sfidare. Ma visto che avrà una settimana di riposo aggiuntivo e visto che nel roster ci sono un paio di personaggi che nei playoff sguazzano allegramente, noi continuiamo a diffidare. Anche perchè in panca c'è Griccioli, miglior allenatore del 2010-11, non esattamente l'ultimo preso per strada.
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Se ne facciamo una questione di esperienza e di abitudine a vincere dei suoi, non c'è gara: Pistoia va in serie A. Il fatto è che una delle squadre più vecchie della LegaDue si troverà a giocare ogni due giorni ed allora Moretti dovrà trovare il modo di dosare i suoi veteranissimi per non spomparli quando conta. In controtendenza a quanto sopra, ha aggiunto Diego Fajardo, classe 1976, pensando probabilmente che è molto meglio l'esperienza della freschezza atletica. Il playmaker è Meini, uno che metterebbe in rirmo anche una sequoia, affiancato da Graves, giocatore che con altra testa danzerebbe in Eurolega senza troppo patemi. Poi c'è Hicks, 37 anni, attaccante devastante, un innamorato del gioco visto che spesso, d'estate, va a giocare nei Crocodiles o nei Toros del campionato panamense, vittima di qualche acciacco ma vincente spaventoso se è in serata. A fianco di Toppo, veterano di mille battaglie troppo spesso sottovalutato, c'è Galanda, classe 1975, che ancora la spiega a tutti anche con 25 minuti nelle gambe. Dalla panca si alza l'ex Fortitudo Borra, che sta deludendo, il tiratore Cortese, che ha fatto danni l'ultima volta al palafiera e l'interessante Saccaggi, classe 1992, definitivamente esploso quest'anno. In panca Moretti, uno a cui, prima o poi, daranno l'opportunità di misurarsi al piano di sopra anche se il catattere non è facilissimo. Ribadiamo, senza contare i ritmi playoff, sono probabilmente i più forti (Barcellona esclusa).