La Storia



Francesco 'Charlie' Foiera torna al Palafiera. A Forlì, dopo un lunghissimo corteggiamento, è durato poco
4 anni per prendersi, 4 mesi per lasciarsi
Foiera, Forlì e una telenovela senza lieto fine
Una storia di basket, spiagge, asciugamani sventolati e incomprensibili atteggiamenti

Con Francesco Foiera detto Charlie (domenica prossima di ritorno al Palafiera da avversario di Forlì dopo il brusco addio di 1 anno fa), assiduo frequentatore estivo, come lo scrivente, delle spiagge di Lido di Savio, la conoscenza prende il via nell'estate del 2007. Ci si incrocia sulla battigia dell'"Internazionale", dove Foiera (vicino d'ombrellone dell'ex-fulgorino Ricky Salvato) ha il suo quartier generale estivo. Con il denominatore comune della pallacanestro - si sa - rompere il ghiaccio può essere un attimo. Ma va detto che Foiera si mostra cordiale e aperto ben prima che gli raccontiamo chi siamo e di cosa, cestisticamente parlando, ci occupiamo. Ci presenta la sua famiglia: una ragazzina strepitosa, una bimba appena nata ed una moglie (imolese) bellissima. Poi, quando gli spieghiamo di forlibasket e quant'altro, la chiacchiera decolla. Anche perchè Foiera - romagnolissimo, cesenate, con casa e cavallo a Bertinoro - ovviamente segue con interesse quel che succede in una città che ha fisiologiche caratteristiche per "inserisi", sia pure in extremis, nella sua storia sportiva. Quel che non successe nel 1994, quando fu provinato ma non preso da Michelini, che con un occhio non proprio felicissimo gli preferì Casprini e Focardi. Foiera sarebbe poi andato a Imola, dove avrebbe trovato gioie, soddisfazioni e slancio per una sostanziosa carriera.  

 

Quando lo conosciamo, Foiera è bandiera ed amatissimo capitano di Ferrara, con cui gioca ad alto livello in LegaDue. L'estate in questione, come detto il 2007, è anche la prima, di tante, in cui lo contatta Forlì. Lo conferma lui stesso a Riccardo Romualdi, che Arpaia l'ha chiamato. La telefonata in sè lo gratifica, certo: sono le celeberrime e zannelliane "2 lenticchie e 3 fagioli" di cui Arpaia sarebbe munito (per darvi l'idea, si ripiegherà su Soave, sic), a non costituire argomento interessante per uno che viaggia ben sopra i 100.000 stagionali. Al Basket Club Ferrara coach Valli gli prospetta il destino ineluttabile che prima o poi tocca a tutti i pivot che un tempo furono "da quintetto": il ruolo da "terzo lungo". Giocherai un pò meno, ma saranno minuti di maggiore qualità: normalmente ti dicono così. Foiera, che si stima parecchio (tutt'altro che un difetto, ben inteso), intuiamo con una certa chiarezza che non è poi così convinto di questo "utilizzo di qualità". Ma, come detto, in assenza di proposte tecnico/economiche migliori, alla fine accetta e resta a Ferrara. Però il 'contatto' con Forlì - che badate bene non è stato minimamente preso in considerazione - in una qualche misura "intriga" Foiera: che è curioso, interroga. "Ma hanno i soldi?" è la domanda ricorrente. Nostra risposta altrettanto ricorrente (figlia dell'inconscio addestramento al pianto oratoriano): "Pochi" . "Come mai tutte le volte che arrivano lì non ce la fanno?".

 

Estate 2008. Foiera - da idolo, capitano e... sesto uomo - ha vinto la LegaDue. Nella città estense si stappa lo champagne, ma dietro le quinte con Valli i rapporti sono degenerati: 5 starting five in 29 partite mal si conciliano con lo smisurato orgoglio di Foiera. Lui vuole essere protagonista, Arpaia si rifà sotto. Con Genesi lo vanno addirittura a trovare a casa. Foiera, pur avendo appena vinto la LegaDue, ultimamente ha visto alcuni suoi colleghi preferire l'abbondanza di soldi e minuti di certe B1 al blasone della LegaDue. Prospettiva non del tutto spregevole, sembra lasciar intuire, lui che è un professionista ma anche un padre di famiglia esemplare e responsabile, uno cui "il soldo" - legittimamente - interessa: interessa forse anche una sfumatura in più di quanto non interessi ai suoi colleghi. Insomma, una bella razione di B1 strapagata potrebbe non essere poi così disdicevole. Per questo è pronto a risolvere con Ferrara: dove avrebbe un altro anno di contratto, ma presumibilmente da terzo diventerebbe quarto lungo... e soprattutto dove proprio "non si prende più" con l'allenatore. Charlie ascolta Arpaia e Genesi in modo più costruttivo rispetto a 12 mesi prima. Problema. Nonostante il dirompente "ci vuole i soldi" di Gigi Garelli che fa tremare i muri dei Romiti mentre si archivia l'orrenda eliminazione ai quarti di finale di B1 (0-2 da Treviglio), le zannelliane "2 lenticchie e 3 fagioli" dell'anno prima sono nel frattempo diventate "4 ceci e 6 anacardi": ancora troppo poco. Ascoltate le ben diverse aspettative di Foiera, i due dell'Ave Maria riparano con un poco convinto "ci facciamo risentire". "Mi sembrò di tornare 17enne, quelli dell'Olitalia mi dissero esattamente così nel 1994": è lo stesso Foiera a raccontarcelo nell'intervista-fiume "Charlie fa surf (ma non viene a Forlì)" che, proprio in spiaggia, proprio al Bagno Internazionale, gli facciamo, ascoltandolo ripercorrere tutta la sua lunga carriera, tra aneddoti e ricordi. Charlie ci ringrazierà per l'intervista, "forse la più bella che mi abbiano mai fatto". Intanto la FulgorLibertas, come volevasi dimostrare, non si fa risentire: scommetterà su Di Lorenzo e sotto canestro andrà su Liburdi. Foiera alla fine rescinde con Mascellani e si accasa a Livorno, sempre in LegaDue. 

Estate 2009. Anche Foiera scopre che "ci vuole i soldi". Eccolo barcamenarsi tra lodi e assegni post-datati: a Livorno le cose sono andate discretamente sul piano sportivo (salvezza serena con 8.3 in 20' per Foiera), meno su quello economico. Società collassata, pianti greci per i giocatori e le loro ultime mensilità. Sempre al Bagno Internazionale di Lido di Savio, gli raccontiamo i retroscena di quel che Charlie già perfettamente sa. Di quella Forlì che, immancabilmente, in B1 ha appena mandato in onda il solito film: bella regular season, crollo ai playoff. Però la ventata di freschezza portata da Di Lorenzo è sotto gli occhi di tutti: questo allenatore illuminato, liberatosi delle scorie ereditate ma non scelte (Davolio, Brigo), può essere quello dell'agoniata promozione in LegaDue. Serve però, come al solito, un lungo di qualità. Chissà, scottato dall'esperienza labronica, la riconosciuta serietà fulgorina - che il solo Mike Nardi ha inteso mettere in discussione -, il mantra di chi quel che promette (poco) te lo dà, farà breccia su Foiera? E allora vada pure in scena l'atto III della telenovela. Noi, che sempre sul sabbione di Lido di Savio, in questi anni con Francesco siamo diventati non diciamo amici (l'amicizia è una cosa seria e va ben oltre le chiacchiere sul basket) ma diciamo che 'ci siamo presi in simpatia' (o almeno così ci pareva...), smazziamo l'assist. Recepito, peraltro. Lo invitiamo agli FB Awards del GiardinOrselli. Foiera risponde con disponibilità e nella serata in questione, oltre a rendersi disponibile a fare una premiazione, parla a lungo con il pianeta-FulgorLibertas, presente al gran completo in Piazza delle Erbe. Ma niente da fare: alla fine quando si va a parlare di "legumi", i "4 ceci e 3 anacardi" sono diventati "5 fagiolini e 7 piselli". Come canta Ligabue evidentemente ancora "Non è tempo per noi". Stavolta gli argomenti giusti ce li ha Veroli, che gli mette sotto un ricco annuale con opzione per il 2° anno. A Forlì non va poi malissimo: lo sconosciuto Poletti si dimostra un giovane interessante, il collezionista di promozioni Farioli sembra la garanzia per vincere, finalmente, la terza serie.

Estate 2010. Atto IV. E' la volta buona. Forlì - che si è regalata il canestro impossibile di Malaventura pur di non festeggiare una promozione - è in LegaDue il 17 luglio: le barzellette di Sacrati non fanno ridere quelli della Comtec mentre a Vigevano "non hanno gli occhi per piangere". San Severo e FulgorLibertas vengono invitate al piano di sopra e accettano volentieri. La società forlivese, che oltre alla categoria ora dispone di qualche risorsa in più, ha gli argomenti giusti per convincere, se Dio vuole, Foiera. Il resto lo fa Veroli, che prendendo Brkic (pupillo assoluto di coach Cavina) e un pivot americano fa capire a Foiera che gli spazi saranno quelli che saranno e che eventualmente l'opzione per il secondo anno, a un certo punto della stagione confermata, si potrebbe anche risolvere. Charlie dopo aver battagliato un pò con Zeppieri trova l'accordo ed esce, firmando subito dopo con Alberani e/o Arpaia. Chè al tempo a Forlì si faceva il cosiddetto mercato stereofonico: non che oggi sia particolarmente diverso...

Sabato 31 luglio 2010, nel raccontare del fatto che "Stavolta la telenovela finisce bene, Foiera è un giocatore della FulgorLibertas", Riccardo Romualdi commette un grave errore. Nel parlare di "motivazioni altissime", di "giocatore che non deluderà", si lascia sfuggire alcune gravi affermazioni. Ovverosia che Foiera è "un giocatore non all'apice della propria carriera e della propria forma fisica, come naturale trattandosi di atleta 35enne", infierendo poi con una descrizione del rendimento di Foiera nell'annata precedente: "Una stagione solida ma al di sotto delle aspettative (21 minuti, 8 punti e 4 rimbalzi di media) prima gli hanno firmato l'opzione per il secondo anno, qundi l'hanno sostanzialmente messo alla porta senza troppi complimenti". Tutto clamorosamente corrispondente al vero, ovviamente, ma tant'è: le bugìe, in quanto tali, spesso 'passano'; le verità, in quanto tali, talvolta infastidiscono. Sta di fatto che queste poche righe cambiano radicalmente l'atteggiamento da parte di Foiera nei confronti di chi scrive, di Romualdi e di forlibasket. Dai cinque alti in riva al mare ai saluti contriti: poco male, non ce n'è mai fregata una beneamata mazza di fare o essere "gli amiconi dei giocatori", però l'inversione a U di Foiera in qualche modo ci sorprende.  

Comincia la stagione: Poletti e Gordon si divideranno gli spot di numero 4 e numero 5 con Charlie. Alla prima giornata di campionato, quella dello storico ritorno in A2 di Forlì, al Palafiera arriva Verona. Foiera parte dalla panca ma quando entra gioca un debutto che neanche nei sogni: 20 punti con 7 su 7 dal campo. "Non li farò sempre", avverte lui, dimostrandosi parecchio coerente con l'affermazione. Infatti per segnare altri 15 punti gli occorrono 5 partite. La squadra è fatta male, infarcita di brocchi in spot-chiave (Wittman, Licartowsky), con una regia incerta (Piazza e Forray: nessuno dei due è da quintetto), giovani debuttanti (Ranuzzi, Campani, Poletti), un americano che fa canestro ma preferirebbe un'ora dal dentista piuttosto che fare una difesa fatta bene (Gordon). Il tutto sotto la tremebonda supervisione di un allenatore e di una società disuniti e che conoscono poco la categoria. In questo contesto diroccato, Foiera fornisce il suo "apporto": mobilità laterale ai minimi termini, gambe tinche come pali della luce, elevazione (un tempo sua caratteristica peculiare) rasoterra. Si salva - a tratti - con l'esperienza e qualche saltuaria bomba, mentre il meglio lo dà in panchina, con l'ormai leggendaria mansione di agitatore di asciugamani e il campionario di paraculeggiate varie (esultanze furbette, pacche sul sedere, "hi five" in salto... si fa per dire).

Martedì 9 novembre 2010, Foiera - non pago del ruolo di giocatore - si auto-proclama responsabile della comunicazione della FulgorLibertas. Sfruttando la storica 'vacatio' in società, Charile parla allo spogliatoio e impone il divieto assoluto a presenziare alla trasmissione di forlibasket, Panorama Basket, fino a quel momento settimanalmente frequentata da un giocatore della squadra a rotazione. In realtà la crisi vera e propria non è ancora detonata (2 vinte 4 perse dopo l'onorevole ko di Veroli) e per la verità non sono in corso particolari frizioni tra la FulgorLibertas e la nostra testata. Sta di fatto che tra stranieri che "fuck, I don't care", italiani implumi che non se la sentono di contraddire il veterano, un allenatore che ha ben altre questioni per cui preoccuparsi e una società come da tradizione totalmente smidollata e alla mercè degli eventi, Alessandro Piazza - atteso in tv - diserta gli studi e apre ufficialmente il 'caso'. Avvisati poche ore prima della diretta della decisione, risaliamo la corrente ed apprendiamo - non senza un pizzico di costernazione - che l'erede di Jack Bonora è Foiera. Lo diciamo apertamente, per iscritto e in trasmissione: lui non smentisce, nè querela.

 

Non sa, Foiera, che a Forlì c'è una imponderabile regola non scritta - come invece ben sanno i brocchi di quest'anno, in verità piegati alla demenza da geniali decisioni della 'stanza dei bottoni' - che punisce severamente il boicottaggio di Panorama Basket. Dalla girata di spalle a Panorama Basket in poi, la FulgorLibertas vince 2 delle successive 10 partite precipitando in coma profondo. All'inizio dell'anno solare, Foiera 'rompe' con Forlì. Dopo la vergognosa sconfitta interna contro la cenerentola del campionato San Severo, il pivot va dal coach e gli fa presente di essere insoddisfatto dell'utilizzo e di voler essere ceduto. Dall'intervista a Giampaolo Di Lorenzo, pubblicata il 10 gennaio 2012: "Gli davo oltre 20 minuti a partita e quindi direi che non lo trattavo proprio male, decido di prendere la palla al balzo per liberarmi di lui e prendere un altro tipo di giocatore. Gli chiedo: "Bene, dove vorresti andare? Hai già trovato squadra?". Lui: "Si, San Severo". Ecco, visto che con San Severo ci avevamo perso due giorni prima, le cose non mi sono proprio tornate. Chiedo allora alla società di mettere immediatamente Foiera fuori squadra. Mi si dice che non si può, che è un patrimonio da proteggere e altre storie simili. Subito dopo andiamo a Verona e il patatrac è ormai fatto". Il match del PalaOlimpia è il canto del cigno per Charlie: prima lascia un accredito a Mirko Amadori (ultima sua azione degna di nota in maglia forlivese), poi si scansa come neanche il peggior Molinari consenentendo a Waleskowski e Renzi di pascolare nell'area romagnola, per una memorabile serata da 40 punti in 2. E' evidente che sta giocando contro, è scontato che se ne andrà. Dove? A Rimini, of course: dove raggiunge Piazza, l'altra incompiuta del mercato forlivese, andatosene una settimana prima di lui.

 

Il martedì successivo - ma guarda un pò te alle volte le coincidenze - la FulgorLibertas torna a Panorama Basket. Non basterà solo quello (bastasse così poco a raddrizzare le stagioni...): ci vorranno il doloroso esonero di Di Lorenzo per Vucinic e una rivoluzione totale dell'organico per dare a Forlì le irripetibili emozioni della Spring Madness e di una incredibile salvezza. Il bilancio di questa storia dice che a Foiera sono bastati 4 mesi per gettare a mare 4 anni di trattative con Forlì e che nel mortorio riminese gli toccheranno 4 mesi senza stipendio (ci penserà il suo procuratore Capicchioni in separata sede). Poi - storia del 2011/12 - sarà la volta di un'estate senza contratto (frustrante, immaginiamo) ad allenarsi con Imola, d'una manciata di gettoni a Brindisi e infine del ritorno (stavolta da tesserato) a Imola, dove quei tifosi che un tempo coccolavano e adoravano il ragazzo cui Forlì preferì Casprini e Focardi, lo guardano in cagnesco e lo sopportano a malapena (storia di sguaiate esultanze in bocca alla curva del PalaCattani ai tempi di Ferrara). Ma lui non si curerà di loro e passerà. E finchè ci sarà un asciugamani da sventolare, lui, Francesco Foiera "detto Charlie", state certi che ci sarà...

Riccardo Girardi
Contributo originale a cura di forlibasket.it.
Se ne autorizza il "copia & incolla" (totale
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A cura di
Riccardo Girardi
riccardogirardi@forlibasket.it



Articolo pubblicato
Mercoledì 14 marzo 2012 14:39

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