Polemica


Villa Romiti? No, chiamiamolo PalaFantozzi
Con Ozzano in Coppa serata grottesca: i nuovissimi tabelloni
segnapunti...non vanno. E uno ostruisce la visuale a pubblico e stampa

Nuovi tabelloni segnapunti al Villa Romiti. Finalmente i numerini arancioni che ai bei dì conteggiavano i canestri di Francescatto e Sonaglia sono in pensione. Era ora. Adesso in Via Sapinia c'è qualcosa di un filo più aggiornato. Due bei tabelloni, grandi, grandissimi: uno lato panchine, uno lato gradinata. Non certo il meraviglioso "tabellone a soffitto" del Palafiera... però un bel passo avanti. Ottimo, bella notizia, direte. Una mazza, ribattiamo. Perchè i suddetti gioielli della tecnologia applicata all'oratorio, sabato sera, al momento della palla a due del ritorno di Coppa con Ozzano... non funzionano.

Già, proprio così. Spenti, kaputt. Rotti? No: non li hanno ancora "attaccati". O meglio: "attaccati" (al soffitto) li hanno attaccati. Come, ve lo diciamo dopo. Non li hanno messi in funzione: e si noti la spina minacciosamente ciondolante sulle capocce degli ufficiali di campo... Sì, ma chi doveva metterli in funzione? "Quelli del Comune", sibilano genericamente dal pianeta FulgorLibertas. Un pianeta che vive da 1 mese o poco meno quotidinanamente dentro all'impianto di Via Sapinia, un pianeta da cui ci si è probabilmente ben guardati - mentre il calendario scandiva l'avvicinarsi del debutto interno stagionale - dall'inviare un Sms/Sos che spronasse i letargici tecnici del Municipio a completare le operazioni. E allora come nell'Arci, ma nemmeno lì: tabelle di cartone sul tavolo, i poveri UdC a girarli, un martire dietro al tavolo con una versione ingrandita che consenta anche a chi ha solo "otto decimi" di vedere quanto sta. Quanto al tempo, difficile ingrandire il cronometrino tenuto manualmente dagli ufficiali: i 200 sfigati che hanno versato l'obolo di 5 euro devono far buon viso a cattivo gioco.

Quelli del Comune, quelli della FulgorLibertas. Tutte persone che vanno càpite. Hanno avuto poco tempo a disposizione. Sono pochi 4 mesi esatti (per il Comune) per montarli e farli funzionare. Il 5 maggio 2009 - percossa dalle triple di Casalpusterlengo - la FulgorLibertas toglieva le scarpe da basket e metteva le infradito. Il 5 settembre 2009, 120-giorni-120 dopo, la prima squadra forlivese è tornata sul suo campo, per la Coppa Italia contro Ozzano. Ma cosa volete, non c'è stato sufficiente tempo per montare e attaccare la spina a due tabelloni elettronici. E la FulgorLibertas, che da giorni e giorni tutti i giorni sbatte il muso su quei due 'cosi' inanimati, non vorrete mica che si interessi al trascurabile dettaglio che funzionano? Non è mica compito suo... E' compito del Comune. E adesso, sapendo come marciano certe storie, magari dal Municipio ci diranno che era compito della Masini e non degli uomini del neo-sindaco. O magari che è colpa della ditta di Treviso che ha vinto l'appalto al massimo ribasso: li hanno montanti, okay, ma adesso non vorrete mica che perdano altro tempo per metterli in moto?

Vabbè, pazienza, vien da dire: non facciamone una tragedia. Scurdammoce 'o passato, direbbe coach Di Lorenzo in madrelingua. Vorrà dire che i nostri sfavillanti tabelloni saranno pronti per il secondo turno di Coppa, contro Treviglio (?) mercoledi sera. Nossignore: nel paese, l'Italia, in cui staccare una spina - sia pur in altro campo - è pressochè impossibile, ora lo è diventato anche attaccarne una. Sembra infatti che far dialogare il 'tavolo' a bordocampo con quei due 'mostri' appesi al soffitto sia più complicato di una funzione trigonometrica di 5° grado. E allora la FulgorLibertas ha già chiamato Treviglio (o chi per lui), implorando di poter giocare mercoledi sera fuori casa.

Fine della storia? La polemica sui tabelloni è finita? Nossignore. La perla ve l'abbiamo lasciata alla fine, a mò di gustoso dessert. Uno dei due tabelloni, quello dal lato della gradinata, è talmente grosso (o è stato montato in modo talmente scriteriato) da pendere dal soffitto ostruendo in pieno la visuale alle file più alte della tribuna. Proprio così: tra i vostri occhi e il canestro c'è un tabellone di mezzo: insomma, se proprio volete sapere chi ha segnato la tripla date uno squillo al vostro amico in terza fila. Per la cronaca: in altro, tra i disgraziati cui non è consentito di vedere la partita dal nuovo invadente tabellone, in quella che con una certa enfatizzazione qualcuno chiama 'tribuna stampa', ci sono i giornalisti e i telecronisti deputati a raccontare il match. Menzione speciale al 'genio' - che inopinatamente potrebbe anche avere un titolo di studio (che gli andrebbe revocato seduta stante) - che ha concepito una simile idiozia.

Bene ma non benissimo, direbbe il mio amico Rom. E mentre l'altro mio amico Grillo, che anni fa vergò un divertentissimo "7 cose" da cambiare al Villa Romiti è ora chiamato ad editare e ad aggiungere un'ottavo capitolo al suo pezzo, non resta che proporre al nuovo sindaco di Forlì, Roberto Balzani, di bagnare i suoi primi mesi di mandato con un'intitolazione del nostro storico impianto. Viste le vicende grottesche che lo accompagnano, proporremmo di ribattezzare il Villa Romiti con la nuova denominazione: PalaFantozzi. Per la verità ce n'è già uno, a Capo d'Orlando, di PalaFantozzi: ma quello non c'entra, quello è dedicato ad Alessandro Fantozzi, playmaker livornese che in Sicilia chiuse mirabilmente una mirabile carriera. Noi ci riferiamo al disastrato Ragionier Ugo Fantozzi. Colui che senza meno definirebbe quel che è stato fatto a proposito dei tabelloni del Villa Romiti proprio come il famoso film...

Fantozzi - La Corazzata Potionkin


Riccardo Girardi
Contributo originale a cura di forlibasket.it.
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A cura di
Riccardo Girardi
riccardogirardi@forlibasket.it



Articolo pubblicato
Domenica 06 settembre 2009 16:09

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