Rubrica di
Davide Ramilli
Sono qui a raccontarvi la mia ultima avventura cestistica: i Campionati Europei Universitari.
Un po’ di tempo fa sono stato contattato dal mio Comitato Regionale che aveva ricevuto la richiesta dal CUS (Centro Universitario Sportivo) di Bologna di un arbitro che seguisse la squadra a Ginevra l’ultima settimana di luglio.
Finalmente "europeo"! Quando mai, se non in rare occasioni, posso fare esperienze del genere all’estero? E dopo poche ore ecco che avevo dato la mia disponibilità. Dopo diversi contatti con il capitano della squadra Politi (ex-Cento, da quest'anno a Vigevano), l’allenatore Fasone (l'ex vice di Bernardi e Millina alla FulgorLibertas ed ultima stagione al Castiglione Murri) ed il dirigente Panieri finalmente si parte. Ci metto subito 1 ora e 40 per arrivare a Bologna causa code in autostrada: penso che se il buongiorno si vede dal mattino chissà che settimana mi aspetta...
Il viaggio. Finalmente arrivo e partiamo tutti insieme. Non sapevo chi fossero i ragazzi della squadra, ma nonostante il mio ritardo non mi accolgono poi così male e mi sembrano già un bel gruppo. Si parte con il mitico Ducato del Cus, la mia auto e quella di Fasone lungo i 600 km che ci dividono dal famoso lago della città Svizzera. Prima sosta in autogrill e conosco già la malattia di Politi per il “gratta e vinci”. Poi ancora chilometri, il celebre traforo del Monte Bianco e finalmente Francia, Ginevra e Università. Dove ci attendono per tutte le spiegazioni di rito. 16 squadre maschili e 8 femminili si sfideranno in gironi per arrivare poi agli ultimi 2 giornate per semifinali e finali).
What's? Ci destinano all’hotel dove oltre ai 28 colleghi arbitri delle varie nazioni sono alloggiate anche Italia, Serbia, Germania e le 2 rappresentative turche. Scopro che avrò un compagno di camera croato (neanche 20enne, introverso da paura e che si presenta solo per dormire!). Prima riunione con gli organizzatori ed i responsabili degli arbitri e, con una trentina di persone in una sala che parlano inglese stretto, la mia paura di trovarmi il giorno dopo chissà dove aumenta. Ma ce la faccio: capisco quasi tutto e ci presentiamo. Siamo in 3 portoghesi, 2 turchi, 1 sloveno, 2 serbi, 2 olandesi, 2 tedeschi, 1 greco, 1 cipriota, 5 svizzeri,2 polacchi, 2 francesi, ecc. e ci danno la prima designazione per il giorno dopo: a me tocca il derby tra Slovenia e Croazia con un collega svizzero.
Derby balcanico. Come immaginavo la gara è una battaglia (4 tecnici, 1 espulsione, 1 antisportivo). Soprattutto all’inizio, poi via via si tranquillizza, usando fermezza ed un grande dialogo col mio collega meno abituato a quel clima di tensione. Vittoria della Croazia abbastanza netta alla fine e nel frattempo noi grigi iniziamo a prendere le misure del Torneo. Intanto l’Italia vince di 25 con la Francia, ma non riesco a vederla perché si gioca su 3 campi (2 maschili ed 1 femminile).
Fratelli d'Italia. Frattanto inizio però a conoscere i ragazzi azzurri tra colazione, cena, incroci in hotel, chiacchere varie e mi inizio a fare un’idea: goliardia ai massimi, gruppo affiatatissimo, nessuna aspettativa ma grande voglia di fare e soprattutto un patriottismo all’ennesima potenza. Ad esempio, la bandiera non poteva mai mancare: il pulmino ne era tappezzato, quindi seguiva i ragazzi dalla mattina a colazione alla sera nei pub. Era la prima cosa che tutti notavano con “Gallo” (Matteo Galli del Castiglione Murri) che ne era il primo responsabile.
Il consulente a bordocampo. Il 2° giorno faccio una tranquilla Svizzera-Polonia con un portoghese e volo nell’altro campo per godermi i nostri ragazzi nella difficilissima partita contro la Turchia. Uno spettacolo: inno cantato da tutti i componenti durante la ruota di riscaldamento, “5” dato agli avversari nella presentazione ufficiale e soprattutto un grande cuore per rimanere a contatto con i forti avversari. Qualche fischio “storto” dei miei amici ci penalizza un po’, ma inizia il mio rapporto con i ragazzi che a volte si sfogano con me a bordo campo, a volte basta uno sguardo per non farli trascendere in lamentele, in alcune altre circostanze mi dedicano addirittura qualche canestro e mi inizio a sentire parte di questo gruppo che dopo un supplementare porta a casa una vittoria che dà un sacco di stimoli e voglia di fare bene per le prossime gare. Grande prova di Jordan Losi, ex Cento e Cavriago il prossimo anno a Ferentino ripescata in B1, con una serie di triple fenomenale, per un Fasone letteralmente senza voce ed una panchina stremata per il tifo fatto!
Scappatelle. Lo ammetto: tutte le sere abbandono i miei colleghi arbitri (ma ogni tanto coinvolgevo il mio amico turco, o i portoghesi con cui ho legato maggiormente) per andare in “missione” coi ragazzi italiani, loro malgrado “costretti” a portare la bandiera ogni sera in un pub o discoteca. Siccome non si facevano le ore piccole (?!), era un bel modo di passare la serata. Si iniziava anche a stringere qualche rapporto con giocatori avversari. Non certo con la Serbia, avversario dell’indomani: squadra coperta in ogni ruolo, tecnica e massiccia fisicamente (con un bestione di 2.06 per almeno 140 kg soprannominato Ivan Drago).
Delusione in serbo. Purtroppo dopo aver giocato alla pari, con gli spettatori in visibilio per gli “azzurri”, si riusciva a mettere il naso avanti alla fine con una bomba di "Pulvi" (Davide Pulvirenti, ex-Giulianova… sta cercando squadra, a proposito...), ma l’esperienza, la fortuna e la roulette dei tiri liberi (con un fischio un po’ “precipitoso” di un collega) premia i serbi per un nonnulla relegando il CUS italiano alle finali dal 5°-8°. Io dirigo uno splendido (?) Polonia-Cipro dove la difficoltà è gestire qualche istrione cipriota con il quale però non mancherà mai il saluto o lo scherzo nei giorni successivi (soddisfazione perché non sei visto sempre come l’”arbitro che ti fa perdere”!).Giorno di riposo e tour della città con shopping, "Pol" (capitan Politi) sfoggia qualche abbigliamento sgargiante come marchio (un maniaco dei colori da quel che ho intuito)... e iniziamo a pensare ad alternative dell’alimentazione della mensa universitaria che francamente un pò ci ha avuto...
Sempre più difficile... Arriviamo alle semifinali: io ho una tostissima Turchia-Grecia per le posizioni di rincalzo, finita di 1 negli ultimi secondi, con impegno a gestire le panchine/ultras e i marpioni di ambo le squadre con fermezza ma buon senso. Il Cus se la vede contro un'altra università turca, i campioni europei di 2 anni fa. Fasone ricorre anche alla zona per problemi di falli e per gestire al meglio le energie che durante i giorni calano. "Ranuz" (Alex Ranuzzi di Ozzano) scrive 19 nel solo primo tempo e trascina i ragazzi ad un secondo tempo punto a punto dove i turchi si fanno prendere anche dal nervosismo e lasciano la finale 5°-6° ai nostri. Finisce di 2 con sfondo subito di Losi all’ultimo secondo e parte immediatamente la “torcida” italiana con giro di campo ai 100 km/h di 10 scalmanati con, ovviamente, bandiera issata. E da qui vengono anche tappezzate le porte delle camere dell’hotel con stampati riportanti la Battaglia di Lepanto del 1571. Serata a vedere Svizzera-Francia, amichevole ufficiale, con Parker, Diaw (entrambi in borghese), Touriaf e il Sefholosa, ex Biella ed idolo locale. Palazzetto stipato e gente in visibilio per una partita modestissima ma era molto bello l’entusiasmo degli svizzeri poco abituati ad eventi simili.
Gran finale. Ad inizio gara ci comunicano le designazioni dell’indomani e con estremo orgoglio vengo designato per la finale Lituania-Grecia (semifinali e finali in triplo). Ovviamente si va prima a tifare Italia ma purtroppo i ragazzi, ormai esausti dalle 5 partite in 6 giorni, cedono realmente solo fisicamente nonostante la buona gara del sempre consistente "Pigna" (Pignatti: prossima stagione a Cavriago), alla Croazia che vince di 2. Italia dunque 6°, piazzamento inatteso, che lascia solo un pò d’amaro in bocca per la sconfitta con la Serbia che poteva aprire le porte di una medaglietta! Io intanto mi approccio al mio pre-gara con riscaldamento e concentrazione ed ignoro completamente la finale femminile vinta dalla Polonia sulla Slovenia pensando al mio colloquio (in inglese!) con un turco ed uno svizzero (miei colleghi), sempre a proposito dell’arbitraggio triplo! Partita equilibratissima, ottima collaborazione coi colleghi e bello spettacolo (tecnicamente degna di una finale playoff di B1, per provare a quantificarne il livello). La Lituania schiera 2 elementi che giocano in Eurolega ed un altro non presenzia in quanto richiamato dalla Nazionale A, ma nonostante ciò il solito carattere greco tiene testa ai baltici che gioiscono solo sull’ultima penetrazione sbagliata del play greco che consegna la vittoria 86-82 ai lituani. Degna di nota anche l’invasione di campo della bandiera italiana - ancora lei! - sul parquet.
Saluti e ringraziamenti. Gran finale con un mega party e cena a buffet con tutte le 24 squadre, premiazioni e birra! Delusione per la non assegnazione del premio fair play alla squadra italiana (sempre sugli scudi) a scapito delle avvenenti olandesi. Aggiungo un grazie particolare a Faso e tutti i ragazzi (Betti, Brandoli, Brina, Galli, Losi, Pignatti, Politi, Pulvirenti, Ranuzzi e Zanni) per la compagnia e la bella esperienza che mi hanno fatto vivere. Nella speranza di poterli seguire ancora in futuro e mando un in bocca al lupo a tutti per la prossima stagione.